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L’Estadio Hernando Siles situato a La Paz, capitale della Bolivia, è tutt’ora l’impianto sportivo calcistico più alto del mondo. Con oltre 3600 metri di altitudine infatti stacca pienamente i contendenti dell’Ecuador, il cui stadio Olimpico Atahualpa di Quito sorge a 2850 metri e  della Colombia, dove lo stadio El Campìon di Bogotà tocca quota 2640 metri. Il singolare primato, oltre a fatto curioso, ha in se moltissime particolarità proprio nelle competizioni calcistiche e nelle prestazione atletiche, in quanto gli oltre 3600 metri d’altezza provocano agli atleti non abituati, ai calciatori avversari, un netto ammancamento di ossigeno che impedisce loro di continuare a giocare con conseguente e rapido affaticamento respiratorio, mentale e muscolare.

Hernando Siles: Un vero e proprio avversario

Se i calciatori boliviani sono abituati a giocare a determinate alture e condizioni atmosferiche, nulla o poco ha a che fare l’abitudine con le nazionali e i club che l’Estadio Hernando Siles . Non è un caso se a fine match, più volte, è stata consuetudine notare i calciatori avversari (vedi Argentina, Brasile) con la necessità di aiutarsi nella respirazione con bombole di ossigeno. L’Hernando Siles risulta un avversario scomodo anche nei risultati e nelle quotazioni betting dei maggiori siti come www.scommesselive.com  in quanto le nazionali non proprio al top a livello fisico tendono a crollare letteralmente nell’ultimo quarto d’ora di gara favorendo i padroni di casa che diverse volte hanno raggiunti i tre punti proprio nei minuti finali.

Il fattore casa vicino al 100%

La storia dell’Estadio Hernando Siles si è arricchita di orgoglio nel 2009 con la schiacciante vittoria sull’Argentina per sei reti a una, partita valida per le qualificazioni ai mondiali di Sud Africa 2010. Questo sembrerebbe l’esempio più lampante e reale dell’influenza dell’altitudine sia minacciosa anche per i club e per i giocatori più forti del Mondo. La Bolivia, dunque, pur non essendo tra le nazionali più forti e blasonate della storia mondiale, grazie all’alleanza con l’Hernando Siles e i 3600 metri, può comunque vantare 24 partecipazioni alla coppa America, vincendone anche una nel 1963, 3 partecipazioni ai campionati del Mondo e una alla Confadarations Cup del 1999.

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