All’insegna dell’indipendenza e della flessibilità: cresce così e sempre di più il fenomeno del nomadismo digitale, che l’epidemia da Coronavirus ha ulteriormente accelerato, fatto da chi viaggia per il mondo al lavoro in compagnia del proprio portatile. La scelta di essere un nomade digitale è legata soprattutto alla possibilità di adattare il lavoro al proprio stile di vita; alla maggiore flessibilità nella gestione del tempo; alla possibilità di lavorare ovunque, di viaggiare e di spostarsi secondo i propri bisogni e al desiderio di sentirsi più valorizzati e realizzati a livello professionale. Se da un lato, infatti, la pandemia ha schiacciato molti settori, dall’altro ne ha alimentato di nuovi. Inoltre i lunghi mesi di lockdown hanno spinto le persone a riflettere sulla propria esistenza e cercare modi per mettere in campo le proprie passioni rendendole produttive.
L’esplosione del Nomadismo digitale
Fino a poco tempo fa la possibilità di essere nomade digitale veniva associata a uno stile di vita romanzato, fatto di avventure “zaino in spalla” e di poco tempo dedicato al lavoro. Un’immagine stereotipata insomma che vedeva nel cosiddetto Nomadismo Digitale una realtà per pochi, per lo più giovani Millennials desiderosi di fuggire dal quotidiano, preferendo il divertimento. Oggi solo in Europa più di 100 milioni di dipendenti sono passati al lavoro a distanza, con quasi 45 milioni che hanno fatto questo cambiamento per la prima volta. Questo cambiamento culturale e tecnologico ha permesso alle persone di fantasticare e poi scegliere nuove e inedite postazioni di lavoro, oltre a diventare una grandissima opportunità per attirare talenti dall’estero.
Il nomadismo digitale, infatti, non è assolutamente una soluzione per trasformare la fatica del lavoro in spasso e avventura, bensì un modo per lavorare da remoto senza vincoli di spazio, scegliendo il luogo migliore da cui lavorare, anche in base al momento di vita che si sta attraversando. Questo si traduce in un miglioramento della qualità della vita delle persone e offre alle aziende l’opportunità di accedere ai migliori talenti ovunque siano. In questo senso Internet, le tecnologie digitali, in primis quelle mobile come lo smartphone, diventano uno strumento per permettere a chiunque di seguire le proprie aspirazioni ed esigenze personali senza sacrificare la crescita lavorativa. Non a caso, il fenomeno è esploso ancor di più nel mondo del Gaming, che finalmente vede la luce dopo due anni di crisi e restrizioni: torna infatti a salire il bilancio del gioco legale e pubblico in Italia, uno dei settori più colpiti dalla pandemia da Covid 19. E lo fa con rinnovata forza e vigore dopo i timidi segnali di ripresa fatti registrare a gennaio. Il trend, infatti, continua ad essere positivo e segna, ad oggi, una spesa complessiva di oltre 147 milioni di euro, vale a dire +3,3% rispetto a febbraio 2021, quando si erano raccolti 4 milioni di euro in meno.