La pinsa romana è un tradizionale prodotto da forno romano. È simile alla focaccia ma unico nelle sue caratteristiche e, recentemente, è stato rivalutato come cibo nutriente e gustoso.
Le origini della pinsa romana, che viene considerata l’antenata della pizza odierna, è molto antica. E nonostante le sue origini remote, ancora oggi continua a conquistare tutti col suo sapore e con la sua fragranza. Ma da dove viene esattamente la pinsa romana? Scopriamone di più.
Le origini della pinsa romana
Secondo alcuni esperti, la pinsa romana proviene dalla tradizione contadina di Roma.
Tuttavia, vi sono delle testimonianze riguardanti la sua esistenza che potrebbero esser così antiche da venire citate anche nell’Eneide.
Proprio nel settimo libro dell’Eneide, infatti, viene narrato che Enea mangiò, assieme ai figli, un prodotto che potrebbe essere assimilato alla pinsa, donato dal re del Lazio e dalla figlia non appena l’eroe sbarcò sulle coste laziali.
Si crede, quindi, che la pinsa romana venisse riservata come cibo per gli ospiti.
Comunque è certo che, durante l’antica Roma, la pinsa romana era un prodotto molto diffuso, soprattutto fra i contadini. La semplicità degli ingredienti con cui veniva realizzata la pinsa, la rendevano un piatto facile da cucinare e, soprattutto, alla portata di tutti.
Usando farine diverse, la pinsa veniva cotta sulla pietra e accompagnava pasti a base di carne.
Inoltre, la pinsa romana era un prodotto di fondamentale importanza nella tradizione locale: veniva donata agli dei per richiederne la protezione e la benevolenza, oppure come ringraziamento.
La ricetta della pinsa romana
Ma quale è la vera ricetta della pinsa romana? Come abbiamo già visto, la pinsa romana ha una ricetta tramandata nei secoli ed è considerata, per questo, una ricetta storica.
Si ritiene che venisse usato lievito madre e farina di riso e frumento, accompagnate da una lunga idratazione per consentire all’impasto di essere:
- fragrante
- croccante
- saporito
- leggero
Ancora oggi, la ricetta della pinsa romana si basa sull’uso di farine tradizionali come la farina 00, la farina di frumento, la farina di soia e quella di riso.
L’impasto viene fatto idratare con particolare attenzione per consentirgli di diventare croccante e mai pesante.
Il mix delle giuste farine unito all’alta idratazione garantisce la massima digeribilità della pinsa romana, ricetta che ancora oggi viene usata per un prodotto gustoso e semplice.
La pinsa romana nelle pizzerie odierne
Se inizialmente la pinsa romana veniva usata come pane, per accompagnare carne e pesce, ad oggi può essere gustata semplicemente con olio e sale oppure condita con diversi ingredienti, diventando un vero e proprio piatto.
In molte pizzerie, infatti, al posto della pizza troviamo proprio la pinsa romana.
Alla bussola rist on’the Road, una famosa pizzeria a Guidonia, vediamo la pinsa condita con pomodoro e mozzarella, come una vera antenata della pizza napoletana, oppure con verdure, carne, ma anche con salumi e formaggi.
Tantissimi sono gli abbinamenti gustosi che possiamo trovare ad oggi sulla pinsa romana, una ricetta antica che però si è perfezionata nel tempo per rendere ancora più eccezionale ed unico questo prodotto.